E' il profilo di un albero spoglio attraversato dal vento, contro il cielo serale; le forme irregolari delle nuvole, con i loro sbuffi arrotolati sopra altri sbuffi. I semi disposti a spirale nei fiori di girasole, le complesse simmetrie dei cristalli di neve; la colonna sottile, il fumo di una sigaretta, che sale in volute spezzate.
E' l'acqua che nei quadri di Ruysdael e Turner non scorre tranquilla: c'è un livello di materia e poi materia dipinta su quella materia. Le turbolenze che disegnano contengono l'idea di un'invarianza di scala. Anche l'arte è una teoria del mondo.
La geometria frattale, elaborata dal grande matematico Benoit Mandelbrot , è la geometria dell'irregolare, il linguaggio matematico della natura: "Le nubi non sono sfere, né le montagne coni, né le coste sono cerchi, né le cortecce degli alberi sono lisce".
Dallo scorso anno, una giuria presieduta proprio da Mandelbrot premia in un Concorso Internazionale di Arte Frattale le opere più belle create per mezzo di algoritmi matematici. Anche una funzione per quanto fredda può contenere in sé paesaggi e colori, il moto incessante e l'incomprensibile trambusto della vita.
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