Disse di non aver esclamato eureka, Peter Higgs.
Ricordando come elaborò la sua teoria:"It was a gradual realisation that stored in a different part of my memory was something which helped me to understand how to solve what I was worrying about at that time." Fu un'idea che trovò la sua strada nell'armonia precaria di un mondo che si crea.
Il campo di Higgs è un campo invisibile che pervade tutto l'universo, nel quale particelle, ogni particella si muove e ne viene frenata in modo diverso, diventando più o meno pesante. E i grumi che forma questa colla si chiamano bosoni di Higgs. Se non ci fosse, le particelle elementari, quark e leptoni, schizzerebbero alla velocità della luce senza mai combinarsi e formare atomi, materia, stelle, pianeti, noi.
Mentre al CERN stanno ancora aggiustando il loro giocattolo rotto, al Fermilab di Chicago dicono di stare per incastrarlo in un angolo, che presto lo vedranno, grazie al Tevatron, il bosone di Higgs. Farà la sua comparsa in un impulso elettronico visibile su di uno schermo , la realtà atomica; mentre il mondo visibile è sempre più massa di dubbi e punti interrogativi.
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