Mi raccontava sabato scorso A., con un caffé di plastica in mano, che lei il PhD l'ha preso nel 2002, in UK. Più di un week end passato tra stazioni d'autobus e aeroporti, con il portatile al collo, perché nel frattempo lavorava anche qui. I concorsi li hanno vinti sempre gli altri senza dottorato e con il minimo sindacale di pubblicazioni, a volte neanche quello.
Lei continua a viaggiare, non troppo comoda, con il rinnovo a vista del contratto. I bene informati dicono che nel prossimo ddl su concorsi e valutazioni gli aspiranti ricercatori dovranno avere conseguito il dottorato da non più di 5 anni alla data del bando. Forse per tenere alto il rating delle università. Sfruttati e archiviati, si sbatte la porta in faccia a un'intera generazione.
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