mercoledì 19 agosto 2009

Influenza suina: vaccino e Tamiflu

Vaccino

Il WHO ha fatto sapere che entro settembre il vaccino contro l'influenza suina sarà disponibile, grazie alle procedure d'urgenza messe a punto in questi anni dalle varie agenzie del farmaco. Intanto un report della Sinovac (l'azienda farmaceutica cinese produttrice del vaccino) che riporta i risultati delle prime sperimentazioni cliniche e fa sapere che il vaccino è sicuro ed efficare de una sola vaccinazione senza la necessità di richiami dovrebbe essere sufficiente - non vengono però forniti dettagli sulla dose e l'aggiunta o meno di adiuvanti.

Tra i primi ad essere vaccinati dovrebbe essere il personale sanitario. Sicuri che medici e paramedici vorranno farsi vaccinare? John Crippen, medico di famiglia del sistema sanitario inglese, scrive sul suo blog (NHS Blog Doctor) che non ha intenzione di vaccinarsi e non è l'unico dottore a pensarla così:"if the government is surprised at the number of nurses who will not have the immunisation, just wait to see what happens when they offer it to doctors. " Del resto c'è stata molta fretta nel preparare il vaccino la cui efficacia però è incerta. Finora l'influenza suina si è presentata in forma piuttosto blanda. Se il virus dovesse mutare in una forma più virulenta il vaccino non servirebbe comunque. Ma, nota Crippen, questo (in UK) è anno di elezioni e il governo deve mostrarsi attivo.

Ad avanzare dubbi sulla reale efficacia del vaccino è anche uno scienziato canadese, Arthur Schafer, medico esperto di bioetica secondo il quale i dati relativi ai primi clinical trials forniscono informazioni soltanto sul corretto dosaggio e sulle reazioni immediate alla vaccinazione. I dati relativi alla sicurezza del vaccino nel lungo periodo non saranno ancora disponibili quando il programma di vaccinazione partirà in autunno. Del resto in una massiccia campagna di vaccinazione saranno inevitabili eventi avversi che i clinical trials non sono in grado di evidenziare.

E sempre sul fronte vaccino, Philip Alcabes, prof. di sanità pubblica alla City University di New York e autore del bel libro Dread, nel suo blog riporta le voci della strada nella Grande Mela secondo cui, ma non ci sono ancora conferme, il Department of Health and Mental Hygiene di New York City starebbe pensando di rendere obbligatoria la vaccinazione per il personale sanitario. Anche per Alcabes "it isn't clear that mandatory immunization orders would add any public health value to the current situation".

Tamiflu

L'altro argomento tirato in ballo dal dr. Crippen è il Tamiflu:"I have not yet prescribed Tamiflu and, frankly, I rather doubt I will."

Per i soggetti non ad alto rischio (sono particolarmente a rischio le donne incinte e chi ha preesistenti problemi respiratori) sarebbe meglio l'aspirina del Tamiflu.

Un gruppo di consulenti indipendenti incaricati dal Department of Health britannico aveva già informato il governo inglese chemettere a disposizione di tutti il Tamiflu avrebbe potuto aiutare il virus a sviluppare una forma di resistenza all'antivirale. Nonostante questo, il servizio nazionale contro la pandemia di influenza attraverso il quale si fpuò fare richiesta del Tamiflu, ha distribuito 511.000 dosi e alcuni esperti chiedono che la distribuzione dell'antivirale venga regolamentata. Ma questo è un anno di elezioni... e dietro la decisione di consentire la libera vendita del Tamiflu potrebbero esserci delle pressioni politiche e il timore che i cittadini britannici non tollerino affatto di non poter accedere alle scorte del farmaco.

2 commenti:

febbresuina ha detto...

Per non parlare dei rischi di sviluppare la sindrome di sindrome di Guillain-Barré dopo la somministrazione del vaccino

http://febbresuinaitalia.blogspot.com/2009/08/i-rischi-del-vaccino-per-la-febbre.html

complimenti per l'articolo!

bourbaki ha detto...

grazie febbre suina, ti terrò d'occhio!