Sto seguendo la catastrofe umanitaria del Pakistan su questo sito (Dawn.com) . Sui nostri quotidiani, forse complici le vacanze agostane, le notizie sono un po' in secondo piano.
Il disastro delle inondazioni in Pakistan potrebbe essere più grande dello tsunami nell'Oceano Indiano nel 2004, del terremoto nel Kashmir del 2005 e del terremoto di Haiti, quest'anno.
Per il momento il numero delle vittime è di circa 1600, ma sono milioni i Pakistani stati colpiti dal diastro: 14 milioni, si stima per il momento, un numero più grande dei tre disastri citati sopra considerati insieme.
Nell'immediatezza i rischi riguardano annegamento, lesioni, traumi causati dai detriti trasportati dall'acqua, elettrolocuzioni causati dalle linee elettriche. Ma quel che potrebbe causare uno dei grandi disastri umanitari sono le malattie portate dall'acqua, causate dalla contaminazione delle riserve di acqua pulita. I rischi maggiori riguardano epidemie di colera, diarrea, criptosporidiosi, poliomelite, rotarivirus, tifo. L'acqua stagnante può diventare luogo ideale per le zanzare contribuendo alla diffusione di dengue e febbre gialla. Gli studi sulle grandi inondazioni del passato hanno poi mostrato un aumento delle malattie portate dai topi, leptospirosi soprattutto.
Sistemazione rapida degli sfollati, fornitura di acqua potrabile, e latrine sono indispensabili per evitare la diffusione delle epidemie. Una gestione dell'emergenza complicata anche dalla situazione politica del Pakistan, dove i talebani hanno intimato al governo di rifiutare gli aiuti americani.
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