Non so se avete avuto modo di leggere la nuova direttiva europea che regola la sperimentazione animale. Io trovo veramente crudele l'articolo 16 che prevede la possibilità di riutilizzare animali già sottoposti ad esperimenti di intensità moderata. In Italia, per una volta tanto, qualche piccolo passo avanti rispetto agli altri paesi europei l'abbiamo fatto, e da noi per esempio è proibito - e speriamo rimanga tale - fare sperimentazione su cani e gatti randagi.
La sperimentazione animale però è un grande business. Ci sono grandi aziende multinazionali come la Charles River o la Harlan che allevano e vendono animali per la ricerca: animali portatori di diabete, Alzheimer, Parkinson; predisposti all'insorgenza di tumori o con insufficienza cardiaca indotta; che hanno subito l'asportazione di un rene, della tiroide, della milza. Un topolino geneticamente modificato portatore di diabete costa la bellezza di 320 euro; 320 euro per fare ricerche ciniche e quasi sempre inutili.
In Europa, i dati (fonte Commissione Europea) sono del 2005, ogni anno vengono usati per le sperimentazioni circa 12 milioni di animali; di questi circa 2 milioni in Italia. Ogni anno,gli animali utilizzati in esperimenti di laboratorio in tutto il mondo superano i 115 milioni. Topi, conigli, suini, primati, gatti, cani, beagle in genere, perché sono i più docili. Un universo di sofferenza, il mondo animale.
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