sabato 29 gennaio 2011

Belusconi, il gran bugiardo


Se dovessi immaginare un lettura in chiave moderna del Riccardo III di Shakespeare, mi verrebbe in mente il Berlusconi patetico di questi giorni  - Sono così corroso dal sangue, che peccato richiamerà peccato -
addosso a cui sta crollando (spero presto!) il castello di menzogne spacciate per realtà che si è costruito (Repubblica, Parola di Gran Bugiardo).
Il linguaggio, si sa, è l'indispensabile strumento di potere ma è anche l'unica difesa come insegnano i prìncipi che sfidano Riccardo nei suoi giochi di parole, dimostrando proprio così la capacità di capire le sue mire:

Riccardo: Intendo fare a mio nipote un dono ben più grande di questo
York: Uno dono più grande! Volete darmi anche la spada?
Riccardo: Ve la darei subito, caro nipote, se fosse più leggera
York: Ah, ho capito. Siete pronto a disfarvi soltanto delle cose di poco peso, ma rifiutate invece, a chi ve le chiede, quelle di peso maggiore

E la gente?
Cittadino: A esser sinceri, l'animo della gente è pieno di timori, e quasi non è possibile ragionare con qualcuno che non abbia l'aspetto desolato

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