mercoledì 5 gennaio 2011

Luc Montagnier, la Cina e la malattia dei Nobel

Luc Montagnier condivide con l'americano Robert Gallo la scoperta dell'HIV e nel 2008 è stato insignito del premio Nobel per la medicina per aver isolato il virus che causa l'AIDS. Dal Nobel fu escluso,  non senza polemiche, Robert Gallo. 
Ma Luc Montagnier appartiene anche a quella lista di scienziati affetti dalla cosiddetta malattia dei Nobel che, secondo lo Skeptic's Dictionary è un male che affligge alcuni premi Nobel e che li induce ad abbracciare idee strane o scientificamente infondate di, solito quando sono avanti negli anni.


Ultimamente Luc Montagnier si è dato ad esperimenti su presunti segnali elettromagnetici emessi dal DNA, diluito nell'acqua, di alcuni batteri (E. Coli e M. Pirum). Secondo il virologo francese, infatti, le soluzioni contenenti il DNA di batteri patogeni e virus, tra cui l'HIV, potrebbero emettere onde radio a bassa frequenza che inducono le molecole di acqua ad organizzarsi in nanostrutture. Queste molecole d'acqua, a loro volta, potrebbero emettere onde radio. La scommessa scientifica è la possibilità che l'acqua conservi le proprietà delle soluzioni originali anche quando massicciamente diluite, al punto tale che il DNA originale sia  di fatto scomparso. 
In altre parole, secondo Montagnier, l'acqua potrebbe conservare la memoria delle sostanze con le quali è entrata in contatto: lo stesso principio viene giustificata dai suoi sostenitori l'omeopatia. 


L'acqua avrà anche memoria, ma la Scienza no, e non importa aver vinto un Nobel o chiamarsi Luc Montagnier: per accedere ai finanziamenti bisogna proporre qualcosa di solido dal punto di vista scientifico. L'idea infatti è talmente bizzarra che finora Montagnier non è riuscito a trovare fondi per finanziare la sua ricerca ed ha pubblicato un solo articolo, a tempo di record, sulla rivista Interdisciplinary Sciences: Computational Life Sciences. L'articolo, come si può leggere sopra l'abstract, è stato sottomesso il 3 gennaio 2009, è stato rivisto  il 5 gennaio 2009 ed è stato accettato il 6 gennaio 2009. In soli 3 giorni si è concluso il processo di peer review di un articolo scientifico che normalmente  prende qualche mese di tempo. Sarà perché Luc Montagnier, casualmente, è presidente dell'editorial board della rivista?


Ora un'università cinese di Shanghai ha offerto a Montagnier la possibilità di continuare le sue ricerche fornendogli un laboratorio attrezzato che, tra l'altro, porta il suo nome e in occasione delll'inaugurazione dell'Istituto Montagnier, Science ha pubblicato un'intervista al celebre virologo, spiegando anche che le teorie - che Montagnier definisce alla frontiera tra fisica, medicina e biologia - sono pseudo-scienza.


L'interesse di Montagnier per la pseudo-scienza non si esaurisce con l'omeopatia, ma la malattia del Nobel appare piuttosto radicata. Il virologo francese infatti è apparso in House of Numbers, il controverso documentario che nega l'epidemia di AIDS, affermando che l'HIV può essere cancellato attraverso la nutrizione e l'assunzione di integratori alimentari. E' poi coinvolto in uno studio (sconcertante e non etico) sull'autismo che abbraccia le idee pseudo-scientifiche del protocollo DAN! e che prevede l'utilizzo della sua apparecchiatura (per la quale tra l'altro è in corso una causa per condivisione di brevetto) basata sulle onde radio a bassa frequenza emesse dall'acqua.

Nessun commento: