mercoledì 10 agosto 2011

GNOMES: Good News Omission MEntality Syndrome

In questi ultimi mesi mi è capitato di lavorare su dati di obesità. Mentre in molti paesi europei la curva epidemica nei bambini (0-14 anni) sembrerebbe aver raggiunto il suo massimo, in Italia si osserva ancora un drammatico incremento soprattutto in alcune regioni del Sud.
Il perché di tanta attenzione all'obesità è presto detto: un bambino obeso su quattro e un adolescente obeso su cinque hanno una ridotta tolleranza al glucosio, una condizione che molto spesso evolve nel diabete di tipo 2, che è la sesta causa di morte in US e l'ottava causa di morte nei paesi ad alto reddito.

Un paper recentemente pubblicato sull'International Journal of Epidemiology (IJE) mostra invece come sia notevolmente aumentata l'aspettativa di vita alla nascita. Guardate il trend nelle figure qui sotto - una di quelle righe nere continue rappresenta l'Italia. By the way è interessante il trend in Russia e nei paesi baltici (le linee tratteggiate nere e viola che sono quelle che vanno peggio): si nota una tendenza più ripida verso il basso in corrispondenza al collasso dell'Unione Sovietica nel 1991 che è stato particolarmente drammatico in Russia dove tra il 1990 e il 1994 l'aspettativa di vita negli uomini è scesa a un minimo di 57 anni.  


Figure 1

Cosa c'entra tutto questo con l'obesità è presto detto. In un'intervista pubblicata sull'Independent, David  Leon, l'autore del paper pubblicato su IJE, spiega che 
We are living longer despite getting fatter
 Lo stesso articolo è stato ripreso da Rob Lyons, l'autore del libro Panic on a Plate: How Society Developed An Eating Disorder,  che scrive: 
“You can’t even have a pie and a pint without someone telling you it will kill you, it seems”
E' sicuramente vero che si vive più a lungo se non si fuma, si riduce il consumo di sale, si ha un BMI non superiore a 25, si fa esercizio fisico quattro volte alla settimana per almeno 20 minuti, ci si vaccina contro l'influenza e il papilloma virus, si beve con moderazione e si fa qualche sonnellino. Ma non ci sono prove che nulla di tutto ciò - a parte la diminuzione del numero di fumatori dagli anni '70- abbia contribuito ad aumentare la longevità della nostra specie. Lo ricorda lo stesso David Leon:
many important questions remained about the drivers of the trends – such as the decline in smoking since 1970 [...] But a little extra weight might also be good for you. [...] If you get poorly you lose weight. So if you fall sick it may be better if you have got something in reserve to call on.
Lyons, provocatoriamente, si domanda il perché invece degli allarmanti messaggi salutisti il cui scopo apparente è quello di instillare nella gente la paura di fare qualcosa che può uccidere. Una condizione che chiama Good News Omission Mentality Syndrome, la tendenza a parlare solo dell'aspetto negativo delle cose, omettendo invece le buone notizie.
We now have a great swath of the health industry that has every interest in reminding us of our vulnerability. No forkful of food can be free of guilt about the dangers of obesity or heart disease, something that the addition of calorie counts to many restaurant menus will only reinforce. No swig of an alcoholic drink is permissible without making sure that we count the number of units. No sexual liaison can now be free from the nagging thought that there might be some horrible health consequence, something handily reinforced by seemingly every pub and night-club toilet, the walls of which are adorned with reminders of the terrible fate that may follow that next inebriated shag.
Un qualcosa a che vedere con la necessità di vendere nuovi rimedi per nuove malattie?

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