giovedì 25 ottobre 2007

OGM free

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Sul Vecchio Continente staremo bene ancora per un po'. Il commissario europeo per l'Ambiente Stravos Dimas, contro il parere tecnico dell'Autorità di Sicurezza Alimentare (Efsa), ha vietato la coltivazione di due specie di mais transgenico.

La questione OGM è diventata la cartina di tornasole della libertà di ricerca e della diffusione del benessere anche nei paesi più poveri, dove si muore per fame - anche se finora nessuna singola innovazione tecnologica ha risolto i problemi del Terzo Mondo che sono quasi interamente di carattere politico. La complessità reale del problema è stata spinta verso una confusione scientifica tale da fare il gioco di certi interessi.

In una review su rischi e benefici pubblicata su Science nel 2000, Wolfenbarger e Phifer, ricercatori all'U.S. Environmental Protection Agency, scrivevano che gli OGM non sono assimilabili in tutto, rischi compresi, agli organismi modificati geneticamente per incrocio selettivo. Né i loro rischi né i loro benefici sono certi o universali. La nostra incapacità a predire accuratamente le conseguenze ecologiche, specialmente a lungo termine, così come le interazioni di ordine più elevato, aumenta l'incertezza associata alla valutazione del rischio.

E' uno dei pochi studi sfavorevoli agli OGM: per la maggioranza della comunità scientifica non sono pericolosi. Anche se il tema della pericolosità è ricco di incertezze, per mancanza di dati. All’inizio del 2003 esistevano solo 10 ricerche sull’alimentazione di animali con cibi OGM, otto delle quali sovvenzionate dall’industria biotech.
Instancabilmente da circa 15 anni, Jeffrey Smith, fondatore dell'Institute for Responsible Technology, si impegna a diffondere informazioni sulla sicurezza degli alimenti geneticamente modificati. Molti retroscena sono raccontati nel libro L'inganno a tavola (La Nuovi Mondi Media): ricerche mai pubblicate perché finanziate da aziende biotech che si riservano il diritto di approvare i risultati, l'ingresso sul mercato inglese della soia modificata seguito da un incremento del 50% dei casi di allergia.
Nel 2003 il ministro inglese per l'ambiente Micheal Meacher si dimise, in polemica con il premier Tony Blair, e denunciò in un articolo sull'Independent i rischi dell’alimentazione OGM.

La prossima battaglia europea riguarderà la superpatata Amflora, dell'azienda tedesca Basf. Nonostante contenga un gene di resistenza ad un antibiotico, l'Efsa non ne ha negato il via libera: come Agenzia per la sicurezza alimentare il suo operato è ancora credibile?

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