mercoledì 28 novembre 2007

20 anni senza nucleare

Nuclearreactor2_2

All'1545 di Charleston Road, Building 47 della tranquilla Mountain View nell'assolata California hanno deciso di investire in un nuovo progetto di ricerca: Google si impegna con creatività ed innovazione a produrre energia rinnovabile a costi minori di quella ottenuta dal carbone.

Appena qualche giorno fa, il 16 novembre, al congresso del World Energy Council svoltosi a Roma, Massimo D'Alema ha dichiarato: "L'attuale Governo è intenzionato a riportare l'Italia quanto meno nel campo della ricerca dello sfruttamento dell'energia nucleare per recuperare il gap accumulatosi con gli altri paesi".
L'equazione di Google, Renewable Energy Cheaper Than Coal, sembra qualcosa dell'altro mondo.


La storia dell'energia nucleare civile in tutti in paesi è una storia di inganni: la sicurezza oltre ad essere costosa, molto costosa, ragion per cui è più conveniente bypassarne le procedure, offre la scusa perfetta per non comunicare fatti scomodi.

Tra gli esempi lampanti - ne fa molti George Monbiot nel suo ultimo libro, Calore, edito da Longanesi - il complesso di Sellafield in UK. Nel 2004 venne impedito agli ispettori della Commissione Europea di esaminare una delle discariche; nel 2005 si scoprì che per 8 mesi, senza che nessuno se ne accorgesse, da una tubazione era fuoriuscito acido nitrico: furono disperse nell'ambiente 20 tonnellate di uranio e 160 chili di plutonio.
Nel 2001 la Tepco, la più grande azienda produttrice di energia in Giappone, ammise di aver falsificato per 10 anni i documenti relativi alla sicurezza.
Negli US ad essere falsificati furono invece i dati relativi alla sicurezza del deposito di Yucca Mountain che dovrebbe accogliere tutte le scorie nucleari del paese ma che si sta rivelando un sito di stoccaggio quanto mai inadatto.


La poca trasparenza riguarda anche i costi. La British Energy, che gestisce gli impianti inglesi, è stata segretamente finanziata con denaro pubblico. Il nucleare è così poco vantaggioso dal punto di vista economico che nel libero mercato inglese non c'è azienda privata che sostituisca impianti obsoleti con generatori nucleari. La centrale più recente, la cui costruzione iniziò nel 1988, risale ad un progetto del 1981.
Anche la centrale finlandese di Olkiluoto, l'unica attualmente in costruzione in Europa e l'unica al mondo ad essere costruita senza denaro pubblico, è un'impresa in perdita, nonostante la società francese Areva la faccia apparire come tecnologia commercialmente vantaggiosa.


Anche se presa sull'onda emotiva della tragedia di Chernobyl, la scelta di 20 anni fa di non volere il nucleare fu senz'altro lungimirante. L'occasione perduta piuttosto è stata quella di non capire come investire i risparmi realizzati. Così oggi per semplicità si preferisce criticare una decisione avveduta e riavvolgere il nastro del tempo piuttosto che guardare alle innovazioni del futuro: la fantasia non va mai al potere.

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