Non ditelo ai flip flops di casa nostra che cambiare idea è un segno di intelligenza.
Ma "Quale opinione avete cambiato?" è la domanda che la Edge Foundation, fondata dall'editore americano John Brockman per promuovere la terza cultura, ha posto come quesito dell'anno, invitando scienziati e umanisti a raccontarsi.
Tra i molti che hanno ammesso di aver mutato punto di vista, Todd Feinberg, professore di Psichiatria e Neurologia all'Albert Einstein College of Medicine (US) che si è convinto che la nostra coscienza è un'entità ontologicamente unica tale da poter essere definita anima. Nulla a che vedere con la religione, per Feinberg l'anima muore con il corpo.
A volte basta una cena andata di traverso a farti cambiare idea. E' il caso di Patrick Bateson, prof. di etologia a Cambridge: da agnostico è diventato risolutamente ateo dopo una cena trascorsa cercando di conversare amabilmente con un creazionista..."that dreadful dinner".
Tim O'Reilly ammette di essersi ricreduto sul social software, Brian Eno di essere stato vittima della propaganda maoista a causa dei suoi pregiudizi antiamericani e di aver creduto in una mostruosità.
A chiudere il cerchio è Daniel Gilbert, professore di psicologia a Harvard, che nel 2002 scoprì che tornare sui propri passi è sì un segno di intelligenza ma ha un suo prezzo da pagare. Uno dei segreti della felicità e prendere decisioni che non possono essere cambiate: così ci si concentra sui loro aspetti positivi.
Questa teoria suggerì a Gilbert l'idea che il matrimonio potesse servire all'amore, così chiese alla sua fidanzata di sposarlo e "I love my wife more than I loved my girlfriend"; certo, ma c'è ancora tempo per cambiare idea.
Nessun commento:
Posta un commento