venerdì 6 giugno 2008

Nucleare: le inesattezze del prof. Maiani

Dal servizio del TG1 delle 20.30 di giovedì 5 giugno -
Il Prof. Luciano Maiani, presidente del CNR:"Di fatto nella storia del nucleare non ci sono da Chernobyl in poi, non ci sono stati casi di emissioni radioattive nell'ambiente. Questo vuol dire che già le centrali della terza generazione, quelle che sono in costruzione adesso, ma anche quelle della seconda hanno un potenziale di sicurezza che è del tutto assolutamente straordinario"


Sulle frastagliate coste norvegesi i pescatori sono preoccupati. I campioni di acqua analizzati sono contaminati dal tecnezio: le correnti marine trasportano il materiale radioattivo disperso nel mare dall'impianto di Sellafield, sulle coste inglesi della West Cumbria.
Tra il 1950 e il 2000 (duemila, 14 anni dopo Chernobyl) a Sellafield si sono contati 21 incidenti che hanno comportato dispersione nell'ambiente di sostanze radioattive.


Il West Cumbria dove si trovano gli impianti è una delle zone più povere di tutta l'Inghilterra, con un reddito ben al di sotto della media nazionale inglese. Uno studio del 2003 del Committee on Medical Aspects of Radiation in the Environment ha confermato un eccesso di casi di leucemia e linfoma non-Hodgkin's. Pensate che la gente lì abbia qualche speranza di un riscatto sociale? Io da Sellafield me ne scapperei a gambe levate nonostante gli impianti abbiano un potenziale di sicurezza straordinario, anche se sembra decisamente mal gestito.


Negli States? Anche qui il potenziale di sicurezza è straordinario: nel marzo di appena due anni fa (2006) 35 litri di soluzione di uranio arricchito fuoriscirono durante il trasferimento a un laboratorio dell'impianto. Reattore rimasto inattivo per 7 mesi. Il novembre dell'anno precedente si verificò un'altra fuoriuscita di una soluzione di uranio arricchito a Braidwood, Illinois, dove 3 contaminazioni sono state identificate tra il 1996 e il 2000.


Anche il Giappone ha un triste record. A Tokaimura nel 1999 si evitò il peggio grazie all'eroico sacrificio di due tecnici. Sempre a Tokaimura nel marzo del 1997 un incendio con fuga di plutonio contaminò 37 persone. E nell'agosto del 2004 fu un'altra esplosione a provocare un onda di vapore. Quattro vittime e sette feriti, a Mihama, questa volta.


Una lista di incidenti (anche dopo il 1986) si trova anche su wikipedia.


Infine l'incidente di Ascò, Spagna. E' il classico tentativo di insabbiamento: avvenuto nel novembre scorso, se ne è saputo solo ad aprile. Per inciso il gestore dell’impianto è l'Iberdrola-Endesa, controllata da Enel (prossimo costruttore delle nostre centrali) al 67%. Si spera che da noi l'Enel adotti una gestione più trasparente della sicurezza. I dettagli dell'incidente potete trovarli qui. Solo dopo che sono stati pubblicati, l’agenzia di sicurezza nucleare spagnola ha ammesso la reale entità dell'incidente e la diffusione di particelle radioattive a chilometri dalla centrale.


Il dubbio allora è che l'allarme scattato dopo l'incidente al reattore slonevno di Krsko fosse giustificato dalle più che fondate preoccupazioni sulla sicurezza dal potenziale non proprio straordinario.

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