mercoledì 4 giugno 2008

Scuola: brain downloads

C'era una volta la scuola. I pomeriggi bisognava passarli a casa a studiare; ogni tanto c'erano anche le poesie da imparare a memoria, ed era sicuro: la lingua il giorno dopo si ingarbugliava sempre tra rima, endecasillabi, cesure.
Cera una volta...tra 30 anni non ci sarà più, o sarà molto diversa. In un articolo sul Daily Telegraph, Chris Parry, a capo della Independent Schools Commission, pensa che per allora nessuno si siederà più a un tavolino per imparare. Apprendere significherà accedere in maniera diretta alla conoscenza. Come nel film Matrix, lo sforzo sarà abolito.
Sono affermazioni che forse non ci si aspetterebbe da chi ha il compito di indirizzare l'educazione scolastica di un paese, ma Parry riconosce che il suo modello si ispira alla science-fiction: il suo è un sogno fantasioso, anche se l'immaginazione di Verne, Clarke, si è abbondantemente tradotta in realtà.


Certo, un problema non da poco che Parry non ha considerato è come avverrà l'accesso alla conoscenza. Se il nostro cervello sarà come un hardware da riempire di contenuti, tra le nostre sinapsi potrebbero nascondere un sistema anti-copia DRM...che al momento buono salterebbe fuori per non dare licenza di parola, e i brutti voti non passeranno.

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