giovedì 10 luglio 2008

Incidente nucleare a Tricastin II

La cronologia dell'incidente alla centrale nucleare francese di Tricastin è la seguente:

alle ore 23.00 di lunedì 7 luglio si è verificato uno scarico accidentale di 30 metri cubi di acque contenenti 12 grammi di uranio per litro durante un'operazione di pulizia di una cisterna.

La Socatri, la società del gruppo Areva che gestisce l'impianto, ha allertato l'Autorità per la Sicurezza Nucleare alle 7.30 di martedì 8 luglio.

Verso le 12.00 di martedì 8 ci si è resi conto che l'incidente non era una sciocchezza e alle ore 13 la prefettura ha adottato queste misure di sicurezza: divieto di consumare acqua potabile in alcuni comuni; la sospesione dell'irrigazione agricola proveniente dai fiumi La Gaffiere e L' Auzon dove è stata vietata a anche la pesca e il consumo di pesce; divieto poi di attività nautiche e balneazione in altri corsi d'acqua.

Ci sono volute 14 ore per adottare misure di cautelari, 14 ore in cui la popolazione non è stata protetta.

Yannick Rousselet, responsabile della campagna Energia di Greenpeace Francia, ha affermato che il tasso di radioattività eccedeva di 6000 volte il limite di legge.

La Socatri invece ha affermato che sulla scale Ines che misura la gravità degli incidenti nucleari, da 0 a 7 l'incidente di Tricastin raggiunge il livello 1. Livello 1 significa una semplice anomalia. Un riversamento di 360 kg di uranio nelle acque a seguito del quale viene interdetta la balneazione nei fiumi, l'irrigazione agricola, viene vietata la pesca e le attività nautiche, e il consumo di acqua potabile è una semplice anomalia!

Dando però un'occhiata alla scala Ines, l'incidente non andrebbe classificato più appropriatamente come evento di livello 5?
(definizione di Wikipedia) Livello 5. Incidente con possibili conseguenze all'esterno dell'impianto. Rilascio all'esterno di materiale radioattivo, in quantità radiologicamente equivalente ai valori compresi tra 100 e 1000 TBq, richiedente una parziale attuazione di pianificate contromisure (il neretto è mio).

Perché sempre questi ritardi, questa reticenza quando si ha a che fare con un incidente nucleare? Senso di responsabilità nel non creare un allarme ingiustificato?

Date un'occhiata qui. Il progetto CORE, “Cooperation” e “Rehabilitation”, un programma per reinsediare le popolazioni colpite dal disastro di Chernobyl in Bielorussia. Un programma che ha un finanziamento di circa 4 milioni di euro per far tornare a vivere le persone nelle aree contaminate della Bielorussia.

Un progetto umanitario? Più che altro un progetto interessato. Nessun reattore nucleare al mondo è assicurato, non c'è compagnia assicuratrice disposta a farlo. Allora ci pensa l'AIEA a dire che non c'è un rapporto causale tra radiazioni e tumori (ad eccezione dei tumori alla tiroide) e si sviluppa il programma CORE, un progetto fintamente umanitario. A metterci 4 milioni di euro ci pensa la CEPN (Centre d'etude sur l'Evaluation de la Protection dans le domaine Nucleaire) che ha tra i suoi membri la EdF, Électricité de France, il più importante attore nucleare sulla scena EU e la Cogema. Ovvero l'industria atomica finanzia il reinsediamento nelle aree contaminate: la maniera più economica, da elevare a prassi, per sbarazzarsi di un incidente nucleare di cui non ci si può permettere di pagare i costi.

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