sabato 30 maggio 2009

Ambiente Italia

L'incidente con i tre morti alla raffineria della Saras ha riportato in primo piano non solo l'emergenza delle morti bianche ma anche i miasmi che avvelenano l'ambiente in cui viviamo.

Sarroch, Portoscuso, Porto Torres in Sardegna - Villa Certosa è lontana... - Gela in Sicilia, con il petrolchimico voluto da Mattei, Taranto, Brindisi, Napoli, Porto Marghera, l'Enichem a Pieve Vergonte, vicino a Verbania sono solo alcuni dei luoghi da cui bisognerebbe scappare.

Il progresso industriale che è stato regalato a questi paesi divora implacabilmente il futuro di chi lì abita e lavora. Neuroblastomi, tumori del sistema nervoso centrale, tumori al polmone, mesoteliomi presentano un incremento allarmante nelle aree industriali del nostro paese. Come affermava l'epidemiologo Irving Selikoff, le statistiche sono persone a cui sono state tolte le lacrime. Ma se si guarda alle statistiche dei bambini, i numeri si fanno angoscianti: sarcomi, linfomi, leucemie crescono del 2% l'anno.

E' tutta la nostra penisola ad essere inquinata. I veleni dispersi nell'aria - da ciminiere e inceneritori-termovalorizzatori - nell'acqua, nel terreno, secondo una ricerca del CNR, mettono direttamente a rischio tra i 6 e gli 8 milioni di abitanti, e indirettamente tutti noi attraverso l'inquinamento della catena alimentare, le nubi tossiche che si spostano con il vento.

E poi il traffico che congestiona le nostre città. A Firenze, se ne parla poco, è in corso un processo agli amministratori locali che non hanno adottato i provvedimenti necessari a riportare la concentrazione della polveri sottili nell'aria ai livelli di sicurezza stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il problema delle polveri sottili è una peculiarità del nostro paese. L'accusa di cui sono chiamati a rispondere è di 25 decessi ogni anno, dal 2003 al 2006 a Firenze e nell'hinterland, per malattie legate all'inquinamento atmosferico. Altri 347 decessi sono previsti per malattie cardiovascolari o respiratorie acute e tumori al polmone nei prossimi anni. Qualcosa sta cambiando?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

Perche non:)