sabato 2 maggio 2009

Febbre suina: allerta 5

Imagine: Swine flu virus

   

Il WHO ha dichiarato il livello di allerta 5, che prevede la messa appunto di tutte le contromisure per fronteggiare un rischio pandemico sostanziale.

Intanto un argomento spinoso è il conteggio dei casi. Per il WHO sono confermati dalle analisi di laboratorio 8 decessi e 148 casi nel mondo di cui 26 in Messico - per contro il CDC sulla sua pagina web dichiara 91 casi confermati negli US. Il fatto che ci siano più casi confermati in US che in Messico significa solo che sono che il conteggio e l'aggiornamento viene fatto in maniera differente. Un po' di confusione normale nell'evolversi delle cose.

Per il momento si può solo dire che il numero di persone che potrebbero essere contagiate è potenzialmente più alto di quello dell'influenza di stagione (che ogni anno fa circa 500.000 vittime nel mondo, 8000 in Italia) perché si tratta di un virus nuovo apparso per la prima volta per il quale non c'è immunità acquisita, almeno fino a prova contraria. Una brutta influenza stagionale può riempire i pronto soccorsi e i letti degli ospedali, qualcosa di più diventa difficile da gestire.

Il Center for Diseases Control ha mappato il genoma del virus (pubblicato sul web nel database del National Center for Biotechnology Information ) individuando quattro frammenti: uno di virus suino (dai maiali del Nord America), uno di virus di uccelli (del Nord America), un terzo di virus umano e l'ultimo è un mix di virus di maiali europei e asiatici. Anche se qui le cose si fanno un po' meno chiare perché Paul Rabadan (Biomedical Informatics alla Columbia University) sostiene che si tratta di un riassortimento di di virus presenti solo nei maiali. In ogni caso si tratta di un virus nuovo - "It has been mixing all over the place, and so the genetics are quite complicated" come riportato su Nature - e l'origine genetica non cambia la novità immunologica che può comportare un rischio pandemia.

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