Come era già stato anticipato da Nature blogs, i ceppi virali identificati per la produzione del vaccino hanno mostrato una scarsa produzione di antigeni, con il rischio di non avere disponibili, nei tempi previsti, le quantità di vaccino già prenotate dai vari paesi.
Rispetto alla produzione del vaccino dell'influenza di stagione, le case farmaceutiche stanno ottenendo una quantità di antigeni minore tra il 50% e il 75%. Il CDC americano ha prodotto tre nuovi ceppi da inviare ai produttori, ma alcuni laboratori coinvolti nel lavoro sembrano mostrare segni di pessimismo sulla possibilità di risolvere in breve tempo il problema. Anche perché la causa potrebbe essere qualcosa di inerente al virus stesso.
Il WHO ha raccomandato l'uso di co-adiuvanti chimici per potenziare la risposta immunologica (che però negli US, per esempio, non sono approvati) e quindi utilizzare una minore quantità di antigeni. Senza un pieno utilizzo dei coadiuvanti si è stimato che la quantità di vaccino disponibile settimanalmente si ridurrebbe del 40-50% .
Intnto in Australia la CSL ha iniziato i clinical trials per testare l'efficacia e la sicurezza del vaccino. Su volontari tra i 18 e i 64 anni verranno testate due dosi: una di 10 microgrammi ed una di 30 e verrà studiata la risposta immunologica ad una dose o, se necessario, a due dosi. Il completamento del clinical trial richiederà circa 6 mesi, ma i primi dati saranno disponibili tra tre settimane. Un clinical trial su bambini tra i 6 mesi e 9 anni dovrebbe invece partire il mese prossimo. La CSL non sta comunque testando l'uso di co-adiuvanti.
Nessun commento:
Posta un commento