mercoledì 5 agosto 2009

A/H1N1: mutazione resistente al Tamiflu e la guerra del vaccino

I primi casi di resistenza al Tamiflu si sono avuti in Giappone e Danimarca, qualche settimana fa. Poi se ne sono registrati altri negli Stati Uniti, in Canada ed a Hong Kong. Non sono casi inaspettati, dai dati delle sperimentazioni cliniche lo 0.5% dei trattati mostra resistenza. Ieri però la Pan American Health Organization ha dichiarato che una mutazione del virus A/H1N1 resistente al Tamiflu è stata identificata in alcuni casi a El Paso e McAllen (in Texas), sul confine US-Messico. Molto probabilmente il ceppo resistente è emerso a causa di un abuso dell'antivirale (in Messico si può acquistare senza prescrizione medica e prendere per curare un raffreddore).

Naturalmente però si continua a parlare di vaccino. Janet Napolitano, il segretario di stato americano per la sicurezza interna, ha dichiarato che il vaccino non sarà disponibile per tutti, per lo meno durante le prime fasi della stagione influenzale, e verranno stabilite delle priorità sulla base delle quali procedere alle vaccinazioni.

In questi anni, le agenzie dei farmaci hanno preparato delle procedure per un'approvazione rapida dei vaccini pandemici - nel caso di uno scenario da incubo di una pandemia causa dal virus dell'influenza aviaria. Il virus A/H1N1, che si diffonde molto rapidamente ma finora non si è dimostrato particolarmente virulento, ha colto tutti di sorpresa. Vale la pena correre il rischio di sommistrare un vaccino non completamente testato quando nella maggior parte dei casi il decorso della malattia, anche se non è da prendere sotto gamba, è simile all'influenza di stagione?

In questo senso l'esperimento più interessante lo sta conducendo il CDC che sembra voler sapere cosa ne pensa la gente a proposito di una massiccia campagna di vaccinazione e che per questo ha programmato 10 incontri in 10 diversi stati degli US (Colorado, Nebraska, Alabama, California, Indiana, Texas, Pennsylvania, Massachusetts, Washington e New York) per una discussione pubblica.

E' un buon uso delle risorse? Il CDC ha già un programma o l'opinione generale del pubblico verrà davvero presa in considerazione? Negli US dove l'idea che il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia causi l'autismo è piuttosto popolare e sono in molti a non credere nell'utilità dei vaccini, sarà interessante vedere cosa ne verrà fuori.

UPDATE: Un rapporto del CIDRAP (Center for Infectious Disease Research and Policy) ridimensiona l'allarme dei casi di influenza suina resistenti all'oseltamivir (Tamiflu). La storia pubblicata dall'Agence France-Presse pare abbia mal riportato le dichiarazioni di un funzionario del PAHO.

Nessun commento: