giovedì 13 agosto 2009

Il Mago e le illusioni

di Filippo Testa

Mi fece una grande impressione quando lessi "Il Mago" di John Fowles (sì... lo stesso de "La donna del tenente francese") negli anni '70... una storia... un viaggio nell'ignoto su un'isoletta greca (Spetsai). Poi quel libro, come un'illusione si volatilizzò... preso da nostalgia l'ho cercato in biblioteca trovandolo solo in lingua originale (The Magus) -lentamente procedo, pagina dopo pagina.

C'era una volta un giovane principe che credeva in tutte le cose tranne tre. Non credeva nelle principesse, non credeva nelle isole, non credeva in Dio. Il re suo padre gli diceva che queste cose non esistono. Siccome nei domini paterni non vi erano né principesse né isole né alcun segno di Dio, il principe credeva al padre. Ma un bel giorno il principe lasciò il palazzo reale e giunse al paese

vicino. Quivi, con sua grande meraviglia, da ogni punto della costa vide delle isole e, su queste isole, strane e inquietanti creature cui non si arrischiò di dare un nome. Stava cercando un battello, quando lungo la spiaggia gli si avvicinò un uomo in abito da sera, di gran gala.

"Sono vere isole, quelle?", chiese il giovane principe.

"Certo, sono vere isole", rispose l'uomo in abito da sera.

"E quelle strane e inquietanti creature?".

"Sono tutte genuine ed autentiche principesse".

"Ma allora anche Dio deve esistere!", gridò il principe.

"Sono io Dio", rispose l'uomo in abito da sera con un inchino.

Il giovane principe tornò a casa al più presto.

"Eccoti dunque di ritorno", disse il re suo padre.

"Ho visto le isole, ho visto le principesse, ho visto Dio", disse il principe in tono di rimprovero:

Il re rimase impassibile.

"Non esistono né vere isole né vere principesse né un vero Dio".

"Ma è ciò che ho visto!"

"Dimmi com'era vestito Dio".

"Dio era in abito da sera, di gala".

"Portava le maniche della giacca rimboccate?"

Il principe ricordava che erano rimboccate. Il re rise.

"E' la divisa del mago. Sei stato ingannato". A queste parole

il principe tornò nel paese vicino e si recò sulla stessa spiaggia

dove s'imbatté nell'uomo in abito da sera.

"Il re mio padre mi ha detto chi sei" disse indignato.

"L'altra volta mi hai ingannato, ma non mi ingannerai ancora. Ora so che quelle non sono vere isole né vere principesse, perché tu sei un mago".

L'uomo della spiaggia sorise.

"Sei tu che t'inganni ragazzo mio. Nel regno di tuo padre vi sono molte isole e molte principesse. Ma tu sei sotto l'incantesimo di tuo padre e non le puoi vedere".

Il principe tornò a casa pensieroso: Quando vide il padre, lo fissò negli occhi.

"Padre, è vero che tu non sei un vero re ma un mago?"

Il re sorrise e si rimboccò le maniche.

"Sì, figlio mio, sono solo un mago".

"Allora l'uomo della spiaggia era Dio".

"L'uomo della spiaggia era un altro mago".

"Devo sapere la verità, la verità dietro la magia".

"Non vi è alcuna verità, dietro la magia", disse il re.

Il principe era in preda alla tristezza. Disse: " Mi ucciderò".

Il re, per magia fece comparire la morte. Dalla porta la morte fece un cenno al principe. Il principe rabbrividì. Ricordò le isole belle ma irreali e le belle ma irreali principesse" "

Va bene", disse, "riesco a sopportarlo".

"Vedi, figlio mio", disse il re, "adesso anche tu stai diventando un mago.

da Il Mago di John Fowles 1966

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