Su EpiCentro, il sito web del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, è stata pubblicata la traduzione della nota informativa relativa alle caratteristiche cliniche dei casi gravi di influenza pandemica che sono state evidenziate nel meeting di tre giorni (14-16 ottobre) organizzato dal WHO a Washington a cui hanno partecipato più di 100 esperti (medici, scienziati e professionisti della salute pubblica).
Ecco alcuni estratti (di cui peraltro avevamo già anticipato in questo post).
Ancora una volta viene ribadito che il quadro clinico dell'influenza pandemica è diverso da quello dell'influenza stagionale:
Mentre le persone con determinate condizioni cliniche di base, inclusa la gravidanza, sono noti per essere a maggior rischio, molti casi gravi si verificano in giovani precedentemente sani. In questi pazienti, i fattori predisponenti che aumentano il rischio di grave malattia non sono ancora stati compresi, anche se sono in corso ricerche.
Intanto però è bene ricordare che
La riunione ha confermato che la stragrande maggioranza delle persone infettate nel mondo dal nuovo virus A/H1N1v continua ad accusare sindromi simil-influenzali senza complicazioni, con un pieno recupero entro una settimana, anche in assenza di cure mediche.
Fatta questa premessa, la preoccupazione è ora focalizzata sul decorso clinico di piccoli sottogruppi di pazienti che sviluppano rapidamente una polmonite progressiva molto grave per i quali si rendono necessarie cure intensive:
nei casi più gravi, in genere i pazienti iniziano a star peggio da 3 a 5 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Il deterioramento è rapido, con molti pazienti che arrivano all'insufficienza respiratoria entro 24 ore, e richiede il ricovero immediato nel reparto di terapia intensiva. Al momento del ricovero, la maggior parte dei pazienti ha bisogno immediato di un supporto respiratorio con ventilazione meccanica. Tuttavia, alcuni pazienti non rispondono bene alle supporto ventilatorio convenzionale, complicando ulteriormente il trattamento.
Tra le complicanze
la polmonite virale primaria è la più comune nei casi più gravi ed è frequentemente causa di morte. Le infezioni batteriche secondarie sono state riscontrate in circa il 30% dei casi mortali. Insufficienza respiratoria e shock refrattario sono state le più comuni cause di morte.
Le evidenze cliniche comunque dimostrano che
un tempestivo trattamento con i farmaci antivirali, oseltamivir e zanamivir, riduce la gravità della malattia e migliora le possibilità di sopravvivenza. Questi risultati rafforzano le precedenti raccomandazioni dell'Oms per il trattamento precoce con questi farmaci dei pazienti che rispondono ai criteri di trattamento, anche in assenza di un test di conferma positivo.
Ecco chi sono i gruppi maggiormente a rischio:
il rischio di malattie gravi o mortali è più alta in tre gruppi: donne in gravidanza, soprattutto durante il terzo trimestre di gravidanza, bambini di età inferiore ai 2 anni, e persone con malattie polmonari croniche, inclusa l'asma. I disturbi neurologici possono aumentare il rischio di malattie gravi nei bambini.
Un commento a parte riguarda l'obesità e l'obesità morbosa in particolar,e che sono presenti in gran parte dei casi gravi e mortali, anche se né nelle passate pandemie né nelle passate influenze stagionali sono state riconosciute come fattore di rischio.
+ Clinical features of severe cases of pandemic influenza (articolo originale in inglese)
Nessun commento:
Posta un commento