domenica 8 novembre 2009

Influenza A/H1N1: la disinformazione in rete

Ieri sull'edizione cartacea de La Stampa è uscito un articolo di Pierangelo Sapegno sulla suora benedettina Teresa Forcades, diventata famosa per i suoi (noiosi e ripetitivi ma pare molto cliccati) video su Youtube in cui spiega che ci sono tante cose strane in questa pandemia. "L'hanno chiamata Santa Teresa dell'Informazione..." inizia il pezzo ma sarebbe stato più interessante se avesse parlato sulla disinformazione che fa suor Teresa.

 
 

Punto primo: la definizione di pandemia. In un qualsiasi testo di virologia gli elementi caratterizzanti una pandemia sono due: (i) un nuovo virus che non è il risultato della mutazione di un virus già in circolazione (elemento che esclude l'influenza stagionale dalla definizione di pandemia); (ii) l'ampia diffusione geografica del virus. Questa per esempio è la definizione tratta da Principles and Practice of Clinical Virology, Arie J. Zuckerman, 2009, pg. 381:

The definition of a pandemic influenza is an outbreak of infection arising in a specific geographical region, spreading worlwide and infecting a high percentage of people. A pandemic is caused by a strain of influenza virus which could not have arisen by mutation from strains previously circulating.

(che potete verificare qui nell'anteprima di Google Books).

Questa invece è la definizione in Pandemic influenza: emergency Planning and Community Preparadness, 2008, pg 16:

Two conditions must be satisfied for an outbrak of influenza to be classed as a pandemic. First, the outbreak of infection, arising in a specific geographical area, spreads throughout the world; a high percentage of individuals are infected resulting in increased mortality rates. Second, a pandemic is caused by a new influenza virus A subtype, the HA of which is not related to that of influenza viruses circulating immediately before the outbreak, and could not have arisen from those viruses by mutation.

(in anteprima su Google Books a pag 16)

L'elemento principale che caratterizza una pandemia quindi è la diffusione geografica e non la virulenza, la quale dipende dalla patogenicità del virus ma anche da condizioni tipicamente locali come l'accesso alle cure sanitarie (ragione per cui un'epidemia più essere devastante in alcuni paesi e molto bene controllata in altri).

 
 

Pounto secondo: i vaccini. Sui vaccini si sta combattendo una vera e propria battaglia ideologica.

Prima di tutto bisogna sfatare la leggenda dell'obligatorietà delle vaccinazioni per l'influenza A/H1N1(in nessun paese c'è un'imposizione di questo tipo e il WHO non ha nessun potere in questo senso).

Sicurezza del vaccino. I dubbi sono legittimi visto che i vaccini sono stati preparati in pochi mesi, mentre le sperimentazioni cliniche per testarli richiederebbero in genere più tempo: la produzione dei vaccini per l'influenza stagionale richiede circa 9 mesi. Con questi tempi di preparazione però si sarebbe arrivati alla produzione del vaccino a pandemia finita. Per accorciare i tempi l'EMEA ha approvato i vaccini sulla base dei dati di sicurezza ed efficacia di vaccini prototipi (mock-up), ovvero di vaccini che contengono un ceppo di virus influenzale a cui nessuno è stato esposto e nei confronti del quale, quindi, nessuno è immune.

Vaccini prototipi, che contengono il virus H5N1 inattivato, con e senza adiuvanti, sono stati ampiamente testati per la preparazione di un vaccino per l'influenza aviaria. I dati sono stati presentati

all'agenzia regolatoria per la registrazione del mock-up : in base ai criteri definiti dal Comitato per i medicinali per uso umano, per essere considerato adeguato un vaccino prototipo deve indurre livelli protettivi di anticorpi almeno nel 70% delle persone vaccinate.

Questa, per esempio, è la discussione delle sperimentazioni cliniche condotte per valutare tossicità ed efficacia del prototipo Focetria, che è il vaccino commercializzato da noi mentre questa è la scheda di sintesi (in italiano) della valutazione pubblica.

Lo studio principale è stato effettuato su 486 soggetti sani, e per quanto riguarda i dati di sicurezza nessun evento avverso grave si è verificato, mentre gli effetti indesiderati più comuni, rilevati in 1-10 pazienti su 100, sono stati: mal di testa, sudorazione, dolore articolare o muscolare, reazioni locali (arrossamento, gonfiore, dolore), febbre,stanchezza e brividi.

Dopo l'inizio della pandemia A/H1N1, il ceppo virale presente in Focetria è stato sostituito con il ceppo H1N1 che provoca la pandemia, e sono stati presentati i dati su questa sostituzione (si valuta che il cambiamento di ceppo non incida sulle caratteristiche del vaccino) al comitato per i medicinali per uso umano.

 
 

Sarebbe però interessante capire i motivi del successo di tanta disinformazione. Forse, come evidenziato in un editoriale pubblicato su Nature, c'è una generale sfiducia nelle autorità in generale: nelle agenzie regolatorie, nelle multinazionali e anche nella ricerca. Probabilmente è dovuto anche al fatto che le pandemie sono un business per molti: per le industrie farmaceutiche, per le aziende che producono apparecchi medicali per i ricercatori stessi per i quali rappresentano anche un'occasione per ottenere fondi e visibilità. Un movimento, molto ideologizzato, anti-vaccinazioni, che sta diventando sempre più sofisticato, sta giocando su delle comprensibili paure e diffidenze, alimentando teorie sulle origini del virus e sui vaccini - beninteso che non fidarsi delle multinazionali ed essere critici su quello che fanno è più che raccomandabile. Forse in questo ha fatto difetto anche una campagna informativa che aveva il difficile compito di allertare senza allarmare. Ed è' proprio questo l'aspetto che viene ribadito nell'editoriale di Nature: una corretta informazione dovrebbe correggere l'idea che l'influenza pandemica è la solita influenza di stagione: si tratta di un'influenza che lieve per la maggiorparte di noi, ma che in alcuni, in particolare nei giovani adulti, può sviluppare complicanze anche fatali.

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