martedì 8 dicembre 2009

La diagnosi di Copenhagen

E' tutto nella relazione The Copenhagen Diagnosis, un analisi ad interim che segue l'ultimo (il quarto) rapporto dell'IPCC in attesa del prossimo che sarà completato nel 2013. E non è per nulla rassicurante sullo stato di salute del pianeta.

Aumento delle emissini di gas serra: le emissioni globali di CO2 da combustibili fossili nel 2008 sono il 40% in più di quelli del 1990. Even if global emission rates are stabilized at present -day levels, just 20 more years of emissions would give a 25% probability that warming exceeds 2 gradi C. Anche se le emissioni non aumentassero ma rimanessero a questi livelli, con una probabilità del 25% tra 20 anni la temperatura media sarebbe più elevata di 2gradi C. Ogni anno perso nella riduzione delle emissioni di CO2 aumenta la probabilità di incremento delle temperature superiore ai 2 gradi C.

Causa antropica del riscaldamento globale: negli ultimi 25 anni le temperature sono aumentate di 0.19 gradi C ogni dieci anni, in accordo con le previsioni che sono basate sull'incremento delle emissioni di gas serra. Come prova del fatto che la causa principale del riscaldamento è di natura antropica, è il fatto che nel corso degli ultimi dieci anni, nonostante una diminuzione dell'attività solare, la tendenza sia quella di un aumento delle temperature. Le fluttuazioni a breve termine riflettono solo una variabilità casuale e non dei cambiamenti significativi nella tendenza di fondo del riscaldamento globale.

Accelerazione della fusione del ghiaccio dei Poli: le misurazioni satellitari dimostrano senza ombra di dubbio che i ghiacci della Groenlandia e dell'Antartide, stanno perdendo massa ad un ritmo crescente. Lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari ha significativamente accelerato a partire dagli anni '90.

Fusione del ghiaccio marino: lo scioglimento del ghiaccio marino artico nel periodo estivo è andata ben oltre le previsioni dei modelli climatici: nel periodo 2007-2009 la fusione della piattaforma di ghiaccio è stata superiore del 40% rispetto alle previsioni dei modelli climatici IPCC AR4.

Delle correnti marine-sottovaluta l'innalzamento del livello: le misurazioni dei satelliti hanno registrato un innalzamento medio dei mari, negli ultimi 15 anni, di 3.4 mm all'anno, l'80% in più rispetto alle previsioni dell'IPCC.

Innalzamento del livello dei mari: entro il 2100, il livello medio dei mari è destinato ad aumentare di almeno il doppio di quanto previsto dal Gruppo di lavoro 1 della AR4 dell'IPCC e potrebbe essere superiore a un metro. Il livello dei mari continuerà a salire per secoli dopo che la temperatura globale smetterà di aumentare.

Un ritardo nell'intervento aumenta il rischio di danni irreversibili: Diversi elementi sensibili del sistema climatico (come la foresta amazzonica, i monsoni dell'Africa occidentale) potrebbero subire un cambiamento repentino e irreversibile. Il rischio di superare le soglie critiche aumenta fortemente con il cambiamento climatico in corso. Aspettare di disporre di maggiori livelli di certezza scientifica potrebbe essere fatale.

La svolta deve avvenire presto: se il riscaldamento globale deve venire contenuto ad un massimo di 2C sopra i valori pre-industriali, le emissioni globali devono diminuire rapidamente non oltre il 2020. E' necessario che globalmente entro la fine del secolo la nostra diventi una società a zero emissioni di CO2.

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