domenica 21 febbraio 2010

Scienza e web 2.0

Parole sacrosante (da Post D.O.C.)

 Ho letto qualche articolo sull'avanzata dei social networks scientifici, à la Facebook, ma per ricercatori, medici, professori. La maggior parte di questi portali della socializzazione scientifica e' in lingua Inglese, ma se ne vedono, e se ne usano, anche in Italiano. [...]

Mi piacerebbe, davvero, se questi portali offrissero delle opportunita' ai ricercatori, ma pur essendo utente di piu' di uno di questi portali, sono perplesso sulla possiblita' che portino nuove collaborazioni.

Usiamo i social networks quando percepiamo che ci sono persone vicine ai nostri interessi ma fuori dalle mura della nostra stanza, lontano dal nostro istituto, universita', forse in un altro paese. [...]

Lavoreremo insieme? Potremo contare sull'altro per una collaborazione scientifica? Probabilmente non abbiamo posizioni lavorative stabili e dobbiamo innanzitutto onorare i contratti che abbiamo sottoscritto. L'instaurazione di una nuova collaborazione scientifica necessiterebbe di autonomia, liberta' di accesso ad un ente di ricerca in qualita' di ospite, senza troppe ambizioni e senza crear troppo fastidio, di acquistare del materiale per il nostro laboratorio, impiegare un tecnico di laborarotorio, formare uno studente. Si tratta di "infrastrutture" senza le quali i social networks non credo faranno la differenza.

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