Libero Grassi, imprenditore a ucciso dalla mafia dopo aver intrapreso un'azione solitaria contro una richiesta di estorsione.
Giuseppe Borsellino, imprenditore, rifiutò qualsiasi tipo di compromesso con la mafia e venne ucciso nel 1992 dopo aver rivelato alla magistratura i nomi dei mandanti e degli esecutori dell'omicidio del figlio Paolo, imprenditore ( omonimo del giudice Paolo Borsellino).
Antonino Polifroni, imprenditore di Varapodio (RC), assassinato perché non aveva ceduto ai ricatti e alle estorsioni mafiose.
Vincenzo Vaccaro Notte, imprenditore di Sant'Angelo Muxaro (AG), assassinato perché non accettava i condizionamenti mafiosi.
Salvatore Vaccaro Notte, caposquadra forestale e fratello di Vincenzo, ucciso per non essersi piegato ai condizionamenti di una cosca locale meglio conosciuta come "Cosca dei Pidocchi".
Silvio Berlusconi, imprenditore, Presidente del Consiglio. Dalla sentenza di condanna della Corte d'Appello di Marcello Dell'Utri risulta che "cosa nostra" percepiva "lauti guadagni a titolo estorsivo dall'azienda milanese facente capo a Silvio Berlusconi"
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