martedì 4 gennaio 2011

Lettere da Haiti

In questo post, avevo scritto che da mesi Haiti è un paese senza voce, dove le testimonianze dirette di chi vive nei campi per sfollati l'incubo dell'epidemia sono rare. 


Non sapevo dell'esistenza del progetto Voice of the Voiceless ideato dall'International Organisation for Migration che ha messo 140 cassette della posta nei capi sfollati per raccogliere, suggerimenti, richieste, storie.


Il successo di questo progetto è la prova del desiderio dei senza tetto di Haiti nel rendere udibile la loro voce. Ed è anche una testimoninanza di quanto precaria sia la vita per un terzo della popolazione di Port-au-Prince, si spiega in questo articolo dell'Observer.


E le lettere dei senzavoce di Haiti si possono leggere su questo blog davvero bello: Sitwayen Ayiti - Citizen Haiti.
Eccone una
Mr. Minister,
Good day. It has been eight months since the earthquake. My sister died
leaving six children to take care of and I already had two. I had a small
business but I was not able to continue because I was out of money. I had
to borrow some money in order to survive.
I live in camp Boulosse. The number of my tent is 115 and it has lots of holes,
the top of the tarpaulin is torn up. I cannot pay the money I owe and I do not
know what I will do when school starts. I am going through a very difficult
period. It is very hard to obtain what is needed in the camp.
Thank you
My name is : Altena Elvina.
Camp Boulosse

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