giovedì 15 novembre 2007

Strike

Paris_strike

Tutti i giorni infili un treno della RER, 20 minuti: passi la Gare du Nord, i Grand Boulevards, tutto sotto terra. Un paio di fermate ancora per Chatelet. Lì passa il mondo. Con i tappi nelle orecchie, il brusio incessante stanca quasi come farsela a piedi. Poi la metro rossa, con la gente che spinge. La chiamano Parigi.


Non oggi: c'è sciopero, meglio la bicicletta anche se è novembre e si suda lo stesso. Sembra quasi l'Italia dove lo sciopero è una dolce abitudine mensile. Lo sai e ti prepari, dura un giorno e poi passa. A vedere sempre le stesse facce, sindacalisti o politici, capisci anche perché: qualcosa devono pure inventarsi.


In Francia invece è cosa seria, si va avanti ad oltranza finché si vince o si perde. Non si rimanda al prossimo mese. C'è in gioco qualche anno in meno di lavoro per i dipendenti pubblici dei trasporti e dell'energia. I comitati studenteschi hanno votato il blocco delle attività, poi il personale dell'Opera e i dipendenti della Comédie Française.
Anche a Hollywood e Broadway sceneggiatori e tecnici di scena mandono in onda la protesta.
Ma... AH! France during a strike: everyone is equal, free, friendly! Vacation vacation the good old days!

Bentornato sciopero.

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