Questione di tempo, qualche ora o al più qualche giorno, prima che venga ufficilamente dichiarata la pandemia elavando a 6, il livello massimo, lo stato di allerta. Oggi (mercoledì) al WHO si terrà una conference call per verificare le ultime notizie che parlano di una rapida diffusione del virus A/H1N1 in Australia, e di un aumento della virulenza in Canada, in particolare tra gli Inuit. Anche in Cile il contagio si sta diffondendo tanto che le autorità sanitarie hanno smesso di contare i casi.
Secondo alcuni virologi tecnicamente siamo già nella fase di pandemia, con una diffusione del contagio a livello di comunità in Nord America, Australia ed Europa. Le cautele del WHO nel dare un simile annuncio sono improntate, secondo le dichiarazioni di Keiji Fukuda, vicedirettore del WHO, ad evitare il panico che ne potrebbe scaturire e dare ai paesi il giusto tempo di preparare le linee guida per il trattamento dei pazienti. Molti paesi - US, Canada, gli stati europei - hanno pronte le scorte di antivirali, non così i paesi del Terzo Mondo per i quali finora è stato fatto troppo poco. Ma sul WHO gravano anche le pressioni di molti paesi preoccupati per gli effetti negativi su un'economia già zoppicante.
Un altro fronte di preoccupazione è l'Egitto, che è il primo paese africano ad aver registrato casi di influenza suina ma che in questi giorni registra anche casi di influenza aviaria (l'influenza aviaria è ormai endemica in alcuni paesi dell'Asia e dell'Africa). E' possibile che il virus A/H1N1 a bassa patogenicità si combini con il virus H5N1, ad alta patogenicità, dell'influenza aviaria? Per Yi Guan, il virologo che isolò il virus della SARS, se accadesse sarebbe un incubo per il mondo intero. Ma davvero nessuno sa dire quanto sia probabile l'evento e cosa ne verrebbe fuori. Anche se esperimenti di ricombinazione tra il virus H5N1 e quelli dell'influenza stagionale sono stati fatti dal CDC in un high-security lab ottenendo l'indicazione di un virus a bassa trasmissibilità.
Nessun commento:
Posta un commento