C'era da aspettarsi che al vertice di Copenhagen sui cambiamenti climatici si discutesse anche del Climate Gate, la storia delle e-mail scambiate tra alcuni ricercatori dell'IPCC di cui alcuni hacker si sono impossessati entrando nei server della University of East Anglia.
Uno scandalo non così enorme come qualcuno vorrebbe fare intendere, che vede coinvolti non più di 3/4 ricercatori. Interessante l'articolo di Geroge Monbiot pubblicato sul Guardian che spiega la storia e la sua reale portata.
Anche se questo, certamente brutto, episodio in realtà non fornisce nessun appiglio ai cosiddetti negazionisti per contestare le conclusioni sul riscaldamento globale e l'IPCC ha giustamente disposto un'indagine, al vertice di Copenhagen - dove si penserebbe che le delegazioni siano impegnate a discutere su come affrontare i cambiamenti climatici - un paese ha chiesto di avviare un'indagine formale sulla vicenda. Indovinate chi? L'Arabia Saudita...
2 commenti:
Molto interessante che 56 giornali attorno al mondo abbiano pubblicato in contemporanea lo stesso editoriale. Certo come si potrebbe aprlare di complotto? è normale che accada, vero? non pensiamo neppure che che l'internazionale socialista sia in azione...
Molto più interessante leggere le mail...
da cui si evince semza ombra di dubbio che i dati sono stati alterati per far apparire un innalzamento della temperatura dal 98 ad oggi, quando invece si è registrata un'inversione di tendenza. Certo bisogna sapere l'inglese, e avere una base scientifica....peccato che la possibilità di conoscere la verità sia così elitaria e voi vi beviate le stronzate di giornali come Repubblica...
molto intiresno, grazie
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