domenica 30 gennaio 2011

Rapporto Quirra: emergenza medico-ambientale in Sardegna



L'affaire Rubysconi (Ruby-Berlusconi e... tutto il resto) monopolizza l'attenzione di tutti. E' importante che se ne parli, ma è importante che si inizi a parlare anche del Caso Quirra. 
Ad inizio gennaio è stata pubblicata quasi integralmente su web una relazione redatta da Giorgio Mellis e Sandro Lorrai (medici veterinari delle Asl di Lanusei e Cagliari) che denunciano un’incidenza estremamente elevata di tumori tra gli allevatori che vivono nei dintorni del Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze del Salto di Quirra e un alto numero di malformazioni tra i capi di bestiame che pascolano nelle vicinanze.


I dati sono davvero impressionanti: il 65% degli allevatori che abitano e lavorano nelle vicinanze del Salto di Quirra - nei 12 allevamenti ubicati entro un raggio di 2.7 Km dalla Base militare - si è ammalato di leucemia negli ultimi 10 anni: nel decennio 2000- 2010 sono dieci le persone che risultano colpite da neoplasie tumorali su un totale di diciotto impegnate in questi allevamenti. Negli ultimi due anni sono 4 i nuovi casi di neoplasie che hanno colpito altrettanti allevatori della zona.


Cosa succede negli animali? L’indagine veterinaria ha interessato 25 aziende zootecniche residenti nel territorio del Poligono. Altri 16 allevamenti ubicati nel territorio del Gennargentu sono stati esaminati come confronto. Per parlare dei dati, dobbiamo però fare un piccolo passo indietro. Nel trienno 1984 -1987 si sono registrati in questa zona i picchi più alti di problemi sanitari e malformazioni genetiche tra gli animali: casi di gravi malformazioni (animali nati con testa deformata, con un solo occhio o senza occhi, senza bocca , con numero di zampe inferiore o superiore a 4 etc.). 
Rispetto al periodo 1980-1995, negli ultimi dieci anni i casi di malformazione genetiche negli animali sono diminuiti, ma vengono pur sempre segnalati casi gravi teratologici con frequenza periodica costante
Si possono correlare le malformazioni degli animali ai casi di neoplasie? Si legge nella relazione di Mellis e Lorrai: 
E di recente (Dicembre 2009) è stata registrata la nascita di un agnello con una gravissima malformazione. In un “sito ambientale potenzialmente contaminato” (definizione, art. 2 comma c del DM 471 /1999) l’insorgenza di tre casi di gravi malattie neoplastiche in altrettante persone in un breve arco cronologico, ed il contemporaneo interessamento degli animali pascolanti in quel territorio con casi di grave malformazione genetiche è indubbiamente indice di una elevatissima criticità dell’ambiente e di quel territorio”.
Fin qui i risultati di questa indagine epidemiologica descrittiva. Come va interpretata? E' corretto stabilire un nesso causale tra l'aumento di neoplasie e malformazioni genetiche negli animali è l'attività del Poligono Sperimentale?



Gli studi di epidemiologia descrittiva come questo si limitano a fotografare lo stato di salute di una popolazione e non si occupano, se non in maniera indiretta,  di stabilire l'esistenza una relazione causale tra fattori ambientali e rischio di malattia. Quando non si è a conoscenza di un meccanismo di causa-effetto tra fattori di rischio e malattie abbiamo visto come le cose possono andare: nei mesi scorsi per esempio è venuta fuori una ricerca che ha messo in dubbio la validità della battaglia Erin Brockovich contro il cromo esavalente ritenuto causa di un eccesso di casi tumorali; più vicino a noi qualche mese fa nel mezzo dell'emergenza rifiuti di Napoli è stato spesso citato uno studio che mette in relazione l'aumento di tumori con la vicinanza delle discariche, anche se si tratta di una ricerca debole esposta a molte critiche metodologiche.   



Qui però c'è qualcosa di più. Una consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, docente al Policlinico universitario di Modena, ha riscontrato la presenza di nanoparticelle nei tessuti di alcuni degli animali nati deformi. La presenza di queste sostanze è stata riscontrata anche nei tessuti dei militari che si sono ammalati di tumore nei Balcani. Dal Poligono però è sempre stato negato l'utilizzo di armi a base di uranio impoverito.


Non fermiamoci però, per quanto grave, alla situazione del Salto di Quirra. Eccessi significativi di morti e ricoveri ospedalieri per linfoma non Hodgkin sono stati osservati a La Maddalena (mortalità 1981-2001, negli uomini, 17 osservati contro 6.3 attesi: nelle donne 8 contro 5.6), altra area militare. In Sardegna però le aree militari non sono le sole a presentare rischi più elevati per patologie tumorali. In questo Rapporto sullo stato di salute delle popolazioni residenti in aree interessate da poli industriali, minerari e militari della Regione Sardegna sono ben documentate tutte le criticità sanitarie dell'isola.


A Portoscuso e Sarroch (dove si trovano le raffinerie della SARAS di Moratti), il rischio di morte per cancro polmonare negli uomini mostra un eccesso del 24%. 

La mortalità per malattie respiratorie è significativamente in eccesso negli uomini a Portoscuso (sono 
stati osservati 205 casi rispetto a 125 attesi  secondo i dati di mortalità Istat 1981-2001 per la regione) e San Gavino (69 osservati contro 47 attesi). 
A Porto Torres c'è un eccesso di mortalità per tutti i tumori sia negli uomini (+4%) che nelle donne (+9%); l'eccesso di mortalità per tumori al fegato raggiunge il 18% negli uomini e il 21% nelle donne; anche se l’eccesso più consistente è stato osservato per i tumori del sistema linfoemopoietico: 99 casi osservati rispetto agli 84 attesi negli uomini; 73 osservati rispetto ai 68 attesi nelle donne.



Pur con tutti i limiti di un'indagine epidemiologica basata sui certificati di morte e schede di dimissione ospedaliera questi dati dicono che i pericoli a cui sono esposti queste popolazioni e i danni che hanno subito non si devono più ignorare. La magistratura ha infatti aperto un'inchiesta sul poligono di Salto di Quirra. Purtroppo la storia del processo di Porto Marghera insegna a non sperare troppo nella via giudiziaria. Quello che servirebbe è una volontà politica di identificare le priorità sanitarie e di fare piazza pulita dei silenzi e delle false rassicurazioni di tutti questi anni. Vi sembra che ci sia?

4 commenti:

Ugo ha detto...

...evitate di mettere foto che non c'entrano niente: la foto dell'agnello a 6 zampe si riferisce ad una notizia apparsa sulla Repubblica di un caso in Belgio... Serietà please!

bourbaki ha detto...

sono uno solo, non è necessario il plurale majestatis
la foto viene da http://www.circolonuovasardegna.it/Home/Uranio/tabid/110/Default.aspx (così cito correttamente il sito). francamente non so se riferisce a un caso belga (puoi mettere il link all'articolo di repubblica così lo scopriamo?)
In ogni caso, è la foto di un agnello con malformazione teratologica (come quelli nati negli allevamenti di Quirra) e non ha nessun scopo documentaristico, mi sembrava chiaro

Ugo ha detto...

Ciao, il link è il seguente: http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/scienzaetecnologia/agnello/2.html . Scusami per come ho scritto il commento ma questa pagina mi era stata segnalata da amici che pensavano che si trattasse proprio di Quirra... Al riguardo vorrei farti notare che il vaccino della lingua blu ha dato problemi di malformazione nel bestiame, siamo sicuri che sia tutta colpa della base? Sper che le indagini della procura si concludano nel più breve tempo possibile, abbiamo tutti il diritto di conoscere la verità

Anonimo ha detto...

hello, what's new, what's up?