mercoledì 7 ottobre 2009

Influenza A/H1N1: vaccino pandemonio

Il controverso studio canadese che evidenzia un'associazione la vaccinazione per l'influenza stagionale e l'influenza suina non convince gli esperti del WHO, visto che finora un eccesso di rischio per la suina tra chi è stato vaccinato l'influenza normale non è stata riscontrato in nessun altro paese.

Solo per ricordare, si tratta di una ricerca ancora sotto peer review di cui si sa abbastanza poco perché gli autori, per la politica di embargo della rivista a cui è stato sottomesso, non possono divulgare i risultati.

Intanto la campagna di vaccinazione per l'influenza di stagione è iniziata anche in Messico: il vaccino verrà somministrato gratuitamente fino al 17 dicembre.

Il CDC ha reso disponibile da lunedì le prime dosi di vaccino, ma per il momento si sa poco sul programma di vaccinazione. Il governo americano ha ordinato circa 250 milioni di dosi da 5 aziende farmaceutiche - Sanofi-Aventis , MedImmune, Novartis e GlaxoSmithKline. Il vaccino verrà somministrato nella quantità di 20 milioni di dosi a settimana e sarà gratuito. Rimane però molta incertezza su quanti americani vorranno farsi immunizzare. Secondo un sondaggio dell'Harvard Medical School, solo il 40% si dice convinto di farsi vaccinare.

In Giapponeil vaccino per l'influenza A/H1N1 sarà disponibile per 77 milioni di cittadini entro la fine di marzo del prossimo anno. La vaccinazione, sono previste due dosi, sarà gratuita per chi riceve sussidi statali, mentre le famiglie a basso reddito avranno uno sconto, mentre per gli altri sarà messo in vendita alla non modica cifra di 68.41$.

Intanto però in Spagna una monaca benedettina ha dato inizio ad una campagna contro la vaccinazione, in un video che circola sul web, chiamando tutti i cittadini ad opporsi alla vaccinazione obbligatoria, rilanciando la storia, falsa, del potere del WHO di rendere obbligatoria la vaccinazione nel momento in cui è stato dichiarata la pandemia.

Perché l'argomento vaccinazione suscita così tanta passione? Un articolo pubblicato sul sito della BBC prova a mettere insieme alcuni motivi. Il difficile rapporto tra il diritto dell'individuo di decidere della propria salute e la salute pubblica è un qualcosa che ha sicuramente contribuito a polarizzare molte posizioni sull'argomento.

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