lunedì 16 novembre 2009

A/H1N1: il reale impatto dell'influenza pandemica

Fino ad ora qui in Italia le regioni hanno segnalato al Ministero 53 vittime, 329 ricoveri in ospedale per complicanze di cui 167 necessitanti di cure ad alta specializzazione e assistenza respiratoria. Ma abbiamo sentito ripetere spesso anche dal ministro della salute che l'influenza A/H1N1 è meno pericolosa dell'influenza di stagione che fa, solo in Italia, circa 5.000-6.000 vittime all'anno e nel mondo, si stima, tra le 250.000 e le 500.000.

Si tratta però di affermazioni non corrette perché quando si confrontano i dati di mortalità annuale dell'influenza di stagionale con i casi fatali di influenza A/H1N1 si confrontano dati diversi.

I dati relativi all'influenza di stagione sono una stima di eccesso di mortalità che comprende sia i casi direttamente legati al virus sia i casi dovuti a eventi secondari (che sono la maggior parte, i casi mortali che hanno come causa diretta l'influenza sono pochissimi) come per esempio le malattie cardiache (infarti o ictus) che colpiscono in maggioranza gli anziani.

Nel caso dell'influenza pandemica si stanno contando i casi confermati da laboratorio, che quindi non sono confrontabili con i dati di mortalità dell'influenza stagionale, e stanno rendendo solo un'immagine parziale della pandemia.

Il problema non è banale: la stima dell'impatto dell'influenza pandemica anche in termini di mortalità la si conoscerà forse solo a fine stagione. Intanto nuove stime del Centers for Disease Control and Prevention americano porterebbero i casi mortali negli US da circa 1200 a 4000, includendo nei 4000 anche i soggetti deceduti per polmoniti batteriche o altre infezioni verosimilmente sviluppate a causa dell'influenza. Si tratta di nuove stime che dovrebbero essere più confrontabili con gli annuali 36.000 decessi negli US per influenza. Anche se un bel reportage investigativo della University of Southern California's Annenberg School of Communications and Journalism, nell'ambito di un progetto che voleva dare un volto alle vittime dell'influenza suina, ha raccontato come le autorità non vedano di buon occhio queste indagini e sistematicamente si siano riscontrate difficoltà ad avere accesso ai certificati di morte (un problema non da poco del resto conciliare la privacy con le esigenze di salute pubblica) che spesso risultano compilati in maniera inaccurata, e, cosa grave, come alcune famiglie non vengano informate sulla causa di morte (influenza A/H1N1) del loro parente quando questa è accertata con test post-mortem.

Insomma, ci vorranno mesi prima di chiarire cosa si sarà lasciata dietro questa pandemia.

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