Ancora mistero sull'origine del nuovo batterio ma si stanno facendo prime ipotesi, cetrioli spagnoli a parte.
Uno studio caso-controllo su pazienti di sesso femminile e donne in buona salute, condotto dagli epidemiologi del Robert Koch Institute, ha rivelato che le donne malate, rispetto a quelle sane, sono state maggiormente esposte al consumo di verdura (pomodori, cetrioli e insalata) prima di contrarre la malattia; eventualmente quale verdura sia responsabile non è però del tutto chiaro.
Quindi ortaggi e legumi freschi sono ancora il principale indiziato, anche se Flemming Scheutz, direttore del WHO Collaborative Centre - il centro di riferimento per l' Escherichia coli - dubita che i batteri possano aver avuto origine nella catena alimentare. La semplice osservazione che fa, è che si tratta di un ceppo mai trovato negli animali, e quindi è possibile che tragga origine direttamente dall'ambiente.
Ipotesi per il momento cautamente avvalorata anche dai microbiologi della Libera Università di Berlino. Infatti oltre ai geni di resistenza agli antibiotici, il batterio contiene un gene per la resistenza al biossido di tellurio. Gli ossidi di tellurio sono agenti antimicrobici che storicamente sono stati utilizzati contro malattie come la lebbra e la tubercolosi prima dell'arrivo degli antibiotici. Alcuni ceppi di batteri hanno sviluppato resistenza durante gli anni del loro utilizzo in medicina ed anche dopo con il loro l'impiego nelle industrie minerarie e nell'elettronica.
Allora, quale sarebbe la fonte? Secondo i microbiologi tedeschi queste caratteristiche di resistenza del ceppo potrebbero far pensare, come fonte ambientale, all'acqua o al suolo.
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