venerdì 11 luglio 2008

Global warming in psichiatria

Un mistero, la mente. Il più imprevedibile palcoscenico dei nostri pensieri.
Si impazzisce per un nulla. Per troppo o poco amore. Per un'idea, una fissazione. Una delusione.


A volte la malattia si manifesta con la sensazione che i pensieri scompaiano dalla mente, come se qualcuno li rubasse. Altre, con la convizione che la propria mente sia posseduta da qualcuno, che non sia più possibile tenere per sé i propri pensieri. Altre volte ancora si sentono cose che gli altri non possono udire, o vedere...un po' come sognare da svegli. Ma brutti sogni, incubi.

E lo spirito del tempo si annida nella follia.
Negli anni '50 ci furono casi di delirio, di persone convinte che i comunisti controllassero la loro mente. Negli anni '60 la paranoia si aggrappò ai satelliti e i raggi laser.


Acqua, Acqua, ovunque non c'è più una goccia d'acqua.
L'unità di psichiatria del Royal Children's Hospital di Melbourne si è trovata davanti al primo caso di delirio psicotico da cambiamento climatico. Un ragazzo di 17 anni, convintosi che il proprio consumo di acqua possa causare la morte di milioni di persone. Voci che gli imponevano di non bere, visioni apocalittiche. Irremovibile nella sua fissazione, nel filo del suo ragionamento, attorcigliato attorno a "ricerche internet".

I disturbi psichiatrici sono ancora malattie da tenere nascoste. Ma la pazzia, signore, quella degli uomini potenti, se ne va a spasso per il mondo come il sole. E non c'è luogo ove non risplenda.