lunedì 10 gennaio 2011

Riforma Gelmini: precari sempre più in bilico

Nuovo anno, solita riforma, dell'Università naturalmente.
Si parlava qui di come la riforma Gelmini sia contro il futuro degli studenti e di come smantella il sistema pubblico a favore delle università private. Negli ultimi anni i finanziamenti all'università si sono costantemente assottigliati e altri tagli si abbatteranno ancora, con il risultato di avere atenei meno attrezzati di biblioteche, con meno borse di studio da erogare e meno finanziamenti da destinare alla ricerca.

E le nuove leve? Quale futuro avranno i (70.0000!) precari della ricerca?
"Caro precario, non sei riuscito finora ad entrare in università? peggio per te. Arrivederci e grazie!"
Il nuovo regime introduce un'incertezza assoluta per chi lavora come precario della ricerca perché:
1. non elimina la marea di contratti atipici (borse, assegni, co.co.pro) che creano il precariato ma anzi introduce un contratto a tempo determinato necessario per accedere ad una tenure track;
2. ottenere una tenure track non significa entrare in ruolo nemmeno in caso di valutazione positiva perché l'assunzione dipenderà dalla disponibilità di risorse economiche dell'ateneo.

Chi resterà in Italia? Questa incertezza assoluta spingerà i migliori a cercare un percorso all'estero.

Messaggio chiave: quando in questa legge sentite qualche parola in inglese dovete iniziare a sospettare che ci sia una fregatura, così succede con la governance, così succede con la tenure track.

Direttamente dalla notte dell'Università Aperta, Libera, Pubblica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

very interesting, thanks