E' vero l'Italia, ma non solo, è una Repubblica fondata sul lavoro: quello non retribuito di centinaia di migliaia di giovani.
Stagisti, praticantati, crowdsourcing: mezzo milione di giovani italiani, qualificati e creativi, non viene pagato per quello che fa. Ma questo ricatto al mondo sommerso potrebbe far esplodere la protesta da un momento all'altro (l'Espresso)
Si lavora gratis ovunque: nelle università, nelle redazioni dei giornali, nelle ambasciate, negli uffici pubblici (con il benestare di Brunetta). Una denuncia fatta anche dai
precari dell'università:
Siamo ricercatori, dottorandi, assegnisti, contrattisti e freelancers della conoscenza. Siamo parte del Quinto Stato del lavoro intellettuale, relazionale, di cura. Viviamo in un'economia che si regge sul lavoro della conoscenza, sebbene la nostra professionalità venga disprezzata. [...]
Siamo apolidi in questo paese. Non abbiamo cittadinanza nel fortino delle garanzie salariali disegnate per un mercato del lavoro fordista che ormai non è più realtà. [...] rifiutiamo di restare invisibili, rivendichiamo tutele per la malattia, la disoccupazione e la maternità, una riforma radicale del Welfare per tutti i lavoratori precari, creativi e non creativi, indipendenti, autonomi. Un esercito che il Cnel ha calcolato in 3,7 milioni di persone [...] Domani saremo ancora di più e saremo dappertutto in una crisi che si annuncia molto lunga e non produrrà più occupazione a tempo pieno.
[...] Questa economia stracciona ha bisogno di eserciti di precari il cui sapere sia altamente deperibile e sostituibile. [...]
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